Dead Island - quando un trailer può ingannare


Quasi tutti gli appassionati di videogiochi che hanno visto l'ormai famoso trailer di Dead Island (per altro scopiazzato in un video promo della seconda stagione di the walking dead) saranno stati sorpresi -e non in positivo- di vedere che poi il gioco non era proprio quello che ci si aspettava.
Il trailer infatti , dalle sue tinte pesantemente drammatiche , faceva pensare ad un gioco basato su una gran bella tramona corposa e profonda , e dava anche da pensare (specie per chi ha giocato ai due Left 4 Dead di Valve) ad un Survival in Co-op.
Sebbene la natura free-roaming del titolo sia stata palesata quasi subito dagli sviluppatori di Techland , quel trailer in particolare aveva generato tutto un altro tipo di hype e di aspettative nei giocatori.

Invece..

Invece Dead Island è una sorta di RPG free-roaming in prima persona , dove è il looting sfrenato e il repop incondizionato dei nemici a farla da padrone.
Il gioco che più mi viene in mente per rendere l'idea è senz'altro Borderlands, con sprazzi e idee scopiazzate a piene mani da Dead Rising (armi modificabili sui banchi da lavoro) e Left 4 Dead (alcuni infetti speciali sono presi ,esteticamente parlando e a volte anche in feature , dal capolavoro di Valve) .
Va detto poi che Dead Island parte al diesel e sulle prime stenta a convincere : l'isola (o meglio il Resort, prima zona esplorabile)  sembra semi deserta , tant'è che viene da pensare che il titolo Dead Island sia dato per questo motivo più che per la presenza di zombie , che di fatto nelle fasi iniziali del nostro girovagare sono veramente pochi.
L'esperienza non migliora se giochiamo in Co-op : le animazioni orribili dei quattro personaggi , la totale indifferenza della difficoltà di gioco , che resta invariata sia se si gioca da soli che con tre amici , non migliorano per niente la situazione.
A questo aggiungiamo appunto un looting veramente spinto all'eccesso , vittima tra l’altro di numerosi glitch e dimenticanze degli sviluppatori , che il giocatore più esperto e meno smaliziato non tarderà ad utilizzare a suo vantaggio.
Continuando con la fiera dei contro segnaliamo la bassa qualità delle quest secondarie , che in generale , salvo diciamo un 30% abbondante , risultano banali o poco ispirate (quando va bene) oppure ripetitive e ripetibili all'infinito ed una generale scopiazzatura dai "classici" del genere: Left 4 Dead e Dead Rising in primis per proseguire sicuramente con Borderlands.. tutti titoli a cui Dead Island deve molto.

Tuttavia...

Superate le prime ore di gioco e dopo aver rinunciato a fare un co-op decente....
Il gioco finalmente decolla.
Con l’andare avanti della trama e con lo sblocco delle varie location l’esperienza va via via migliorando pur continuando a manifestare una serie di imperfezioni , alcune anche gravi , che si porterà dietro fino alla sua conclusione e che rischiano di rovinare una partita lunga ore in pochi minuti.
Una su tutte quella che mi è capitata giocando con Logan -a lato-, il personaggio il cui punto forte è il lancio delle armi .
La skill tree di questo personaggio –fatta molto bene come del resto anche quelle degli altri tre- è costruita in modo da favorire appunto il lancio delle armi ad una mano. Fin qui tutto bene , se non che spesso le armi si ‘incastrano’ nell’envionment e spariscono . A volte è possibile farle ‘ricomparire’ tirando semplici calci ai corpi esanimi dei nemici uccisi ,  altre invece servono occhi da falco per andarle a vedere sul terreno.
Questo rallenta molto il ritmo di gioco , in primis , e , in secondis , fa rosicare parecchio , specie se quello che perdi non è l’armetta di livello 5 di bassa qualità , ma magari uno o più armi uniche ottenute facendo le quest. 
Segnalo anche un buon sistema di combattimento per quanto riguarda le armi melee ed una buona varietà di mezzi e metodì per compiere la propria personale carneficina zombie.
La trama non è niente di innovativo ma non per questo è raccontata male e non per questo non ci si riesce ad immergere nelle inquietanti atmosfere del gioco, sempre  sapientemente in bilico tra il mostrare un paradiso naturale (l’isola australiana di Banoi) ed un inferno in terra. 
Ci sono (e questo fa sempre piacere) molti oggetti collezionabili ed easter egg da scoprire  con cui il giocatore più curioso può sbizzarrirsi per diverse ore.

 
Infine:

Tenendo conto di tutto ci ritroviamo di fronte ad un titolo riuscito a metà perché oggettivamente imperfetto.
Al di là di questo Dead Island riesce comunque, specie  se si è appassionati come me del genere Zombesco e dei giochi free-roaming , a regalare ore e o ore di sincero divertimento .
Le location in particolare le ho trovate molto curate e l’area di gioco , se si tiene conto di tutte le parti sbloccate alla fine dell’avventura , risulta molto vasta e soprattutto varia per quanto riguarda le ambientazioni (passiamo infatti dal resort alla città passando per la giungla) .
Molto curati anche alcuni interni (quelli piu grandi e ad uso e consumo della quest principale).
Menzione d’onore per quanto riguarda l’atmosfera , che grazie anche ad effetti sonori ambientali parecchio azzeccati e ad  un buon mapping restituiscono a Dead Island un buon quantitativo di immersione.
L’esperienza di gioco insomma , per chi ha voglia di viverla , è piena, corposa ed intensa.
Personalmente ci ho passato esattamente 70 ore , ma potrei andare ancora avanti per raggiungere il level cap (60) e trovare i collezionabili rimanenti.
Non posso perciò essere contento del mio acquisto , ma contemporaneamente non posso non ammettere di avere un po’ di amaro in bocca per tutti quei difetti , anche gravi , che inficiano spesso l’esperienza totale.
Da appassionato di Zombie movie e videogiochi free roaming sarei tentato di dare un bel 8\10 a questo gioco , ma visti i difetti direi che non meriterebbe più di un bel 7 e mezzo (stando larghi).
Un’occasione mancata per un capolavoro? Direi proprio di sì.

A voi il bellissimo trailer "incriminato"
Dead Island Trailer from Savalas Sound on Vimeo.


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