Di fronte a scenari (reali ma quasi apocalittici) di questo tipo si può scegliere di continuare ad affermare che il surriscaldamento globale sia una fanfarata da 'fanatici ecologisti' e che l'aumento delle temperature globali sia normale perchè che le ere geologiche della Terra hanno sempre visto andamenti di questo tipo.
Oppure si può semplicemente riconoscere il fatto che la produzione industriale umana negli ultimi secoli in nome del 'lavoro', del 'consumo' e di una falsa ed effimera concezione del 'benessere' ci stia traghettando, a ritmi incredibilmente veloci verso una prematura estinzione o comunque agonia che è ben lontana da ogni tipo di benessere reale o immaginario che sia.
Secondo me esistono già tecnologie e modelli di sviluppo basati sulle energie rinnovabili, sull'azzeramento del consumo di suolo, sui nuovi mezzi di locomozione e sulle nuove macchine industriali (vedi ad es.le stampanti 3D industriali) tutto in un'ottica di sostenibilità che potrebbero salvare la situazione e ridare aria e salute al nostro pianeta.
Guardiamoci allo specchio: dovremmo tutti consumare meno e sopratutto produrre più intelligentemente..
E invece la via che scegliamo ogni giorno, anche nel nostro piccolo fregandocene di queste tematiche e non modificando di una virgola il nostro stile di vita è quella dell'autodistruzione. Quel suicidio che chiamiamo "normalità" a cui purtroppo ancora pochi cercano di sottrarsi comprendendone l'importanza.
Meno male che quest'anno c'è l'Expo made in Italy dove le stesse multinazionali che stanno rovinando il Pianeta produrranno un documento atto a "nutrirlo"...Che è un pò come pretendere che la politica del paese cambi continuando a votare quelli che l'hanno rovinata...ops.
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