Insidious 3 - recensione e trama

La recensione e la trama  in italiano del terzo capitolo della fortunata serie horror Insidious, sottotitolato: come-ti-rovino-un-brand-ma-ci-faccio-un-pozzo-di soldi-perchè-tanto-vivo-di-quelli-mica-di-gloria.




Innanzitutto va detto che Insidious 3 funge da prequel ai primi due capitoli del filone e che alla regia questa volta non c'è James Wan ( regista del primo Saw oltre che dei primi due Insidious) ma il suo sceneggiatore Leigh Wannel  (il wan è rimasto dai) che si ritrova qui alla sua prima esperienza dietro la macchina da presa.
Wannel ha preso la palla al balzo in quanto Wan era  impegnato alla regia di Fast and Furious 7 (contento lui contenti tutti) e quando la crana -Razzi style- chiama l'uomo risponde. 

Essendo, come detto, un prequel e seguendo un canovaccio tutto suo lontano dalle vicende della famiglia Lambert (Insidious 1 e 2 appunto) non è necessario aver visto i primi film per goderselo. 
Uno dei pochi anelli di congiunzione con i precedenti capitoli è la medium Elise Rainier (interpretata come sempre da Lin Shaye, forse l'unico personaggio rimasto dai vecchi capitoli) e poco altro. 
 
 
Insidious 3 viaggia parallelamente e su binari tutti suoi quindi ed al limite può far capire il perchè Elise è sempre così restia a contattare la dimensione dell'aldilà (che nel mondo insidioso di Insidious è chiamato Altrove).
La vicenda gira intorno ad una teenager (strano, non capita mai negli horror) di nome Queen Brenner (interpretata bene da Stefanie Scott) tutta gioia e food blogging che si ritrova di punto in bianco a percepire una presenza spiritica attorno a lei. Siccome è un'inguaribile ottimista, siccome ha perso la madre da non molto tempo e siccome 2+2=4 (salvo in 1984) la nostra si autoconvince di essere proprio in contatto con la sua defunta mamma. 

Queen che pensa al prossimo muffin da fotografare per il suo blog
Ben presto imparerà a sue spese (evvai!) che negli horror esser troppo ottimisti è logorante (e fuori luogo) e che quella che credeva esser la madre si rivelerà  un bel fake-ghost (questa me la sono inventata io, poi non dite che non sono geniale).
Il nostro spirito, ovvero "L'uomo che Non Respira" ("e che non si lava i piedi"aggiungo io, viste le impronte nere che mi lascia per casa che se le facessi io mia moglie mi bastonerebbe a colpi di macete) è bruttino come un vecchietto in dialisi ma piuttosto mostruoso, forte e come in tutti gli insidious molto plastico e chiaramente spaventevole in tutte le sue numerose apparizioni spalmate lungo i 97 minuti di film. 
Insieme a lui troviamo come al solito una vasta gamma di abitanti di Altrove con tanto di 'cameo' finale del demone (che sembra più un hoolingan in calore che un demone se proprio devo essere onesto) degli altri due film.
Che obiettivo hanno tutti questi meravigliosi esserini amichevoli? Quello neanche tanto originale di impossessarsi di Quinn e della sua famiglia.

Queen scopre che l'upload del muffin non è andato a buon fine
Ecco: "neanche tanto originale". E' questo secondo me l'aggettivo che descrive meglio Insidious 3. Come la quasi totalità delle saghe horror che vengono protratti 'a forza' negli anni essi perdono di volta in volta genuinità e novità, fino ad arrivare ad essere tenuti in vita 'artificialmente' solo ed esclusivamente per i possibili ricavi economici dovuti al brand che portano...Ed Insidious 3 è un caso direi proprio riuscito visto  e considerato l'incasso più di 110 milioni di dollari a fronte dei 10 spesi per realizzarlo.
Non fraintendiamoci: non ho detto che sia un film fatto male, è anzi più che decente ed è carico di tutte quelle scene da classico "salto dalla sedia" che è anche uno degli sport più piacevoli e benvenuti per un appassionato del genere horror. Quello che dico è che gli manca mordente, e non perchè Wannel sia peggio di Wan alla regia, ma proprio perchè è come guardarsi l'ennesimo Nightmare, Halloween, Scream. Il primo bene, il due ci sta...Dal terzo cominciamo a calare decisamente e se non ci scappa qualche sbadiglio perchè appunto li per li ci fa saltare dalla sedia ecco  che però tre giorni dopo non ci ricordiamo neanche più di che parlava il film.

L'alitosi è un problema, non vergognartene: parlane col tuo medico.
C'è da dire che, nonostante tutto, gli elementi che vanno a formare il lungometraggio si tengono in piedi e si ricollegano piuttosto bene ai precedenti canovacci (a differenza di alcune storpiature incredibili che hanno causato la rovina completa -in termini di credibilità- di certe saghe, vedi ad esempio Rec 2 e 3) e che il film è più che fruibile anche per chi non ha visto i precendenti capitoli (anzi potrebbe invogliarvi a farlo, o magari allontanarvene per sempre).
Consigliato? Se non avete proprio nient'altro da guardare...Però magari qualcosa di meglio qui lo trovate:

http://philfree.blogspot.it/2015/01/recensioni-horror.html

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