Escape From Marwin recensione film horror e trama


Questo film parte da presupposti interessanti (anche se non del tutto inediti) ma si perde irrimediabilmente nella scarsa qualità recitativa e nella generale mancanza di pathos. 
Noia e sensazione di già visto pervade almeno tre quarti di pellicola.
Ma c'è un ma! Il film si salva in extremis dal dimenticatoio per un plot twist ben orchestrato sul finale. 
Una conclusione davvero  ben riuscita ed una delle più spiazzanti e spietate che abbia visto negli ultimi tempi.
Pur non essendo un titolo riuscito appieno e pur essendo palese il basso budget a disposizione del regista e della produzione, Midnight Factory che ha distribuito il film in questione in un cofanetto di tre film dedicato alle Escape Room (che tra l'altro ti tirano dietro su amazon) tutto sommato ci porta agli occhi un prodotto nel complesso sufficiente.
 
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Parliamo della trama di Escape from Marwin

Improbabile anche questa.
Nel 1972 al fine di limitare risolvere il problema della sovrappopolazione carceraria uno scienziato di nome Stuart Marwin introduce un sistema a premi , un gioco,  a cui sono sottoposti alcuni detenuti condannati a morte.
La posta in palio è la più alta , soprattutto se si è condannati a morte: la libertà...ma solo  per uno di loro.
In pratica questi cinque criminali efferati (tra cui due assassini un pedofilo una malata mentale  e uno stupratore) vengono rinchiusi in una casa costellata da indovinelli ed enigmi da risolvere per poter uscire,  tutti incentrati su un giallo apparentemente di fantasia: la storia  dell'omicidio di un bambino.
 Per uscire e vincere i nostri improbabili giocatori dovranno trovare l'assassino, mentre  chi non risolverà il caso verrà semplicemente ucciso.
Una Escape Room in piena regola insomma, un po' Cube per le atmosfere claustrofobiche, un po'  Saw per gli enigmi.
La differenza con gli altri film sulle Escape Room é che qui i protagonisti non sono semplici vittime innocenti nelle mani di un pazzo ma killer spietati nelle mani della polizia che, venendo a sapere che non ci potranno essere due vincitori,  non faranno altro che dividersi continuamente e tradirsi a vicenda in un turbinio di violenza e stupidità umana davvero angosciante se si coglie il messaggio.
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Il film procede così fino alla fine con alcuni buchi di trama come ad esempio il fatto che si parli di un pubblico ma non si capisca bene quale sia.
Ci viene fatto intendere che si tratti di qualcosa di legale ma risulta difficile immaginarsi un pubblico televisivo che guardi questa robaccia in prima serata  e anzi l'evento  ha il sapore grand-guinolesco dello snuff movie, infatti mi ha ricordato  più che altro film dimenticati (ma più plausibili di questo ) come My little Eye dove c'era un gruppo di  persone che veniva uccisa in diretta la dove però il pubblico  pagante guardava sotto vpn, tramite il deep web e soprattutto era composto da ricconi pervertiti che si divertivano a vedere gente morire male, e vincevano la noia in quel simpatico modo.
Qui non si capisce quali siano gli utenti finali, il target di riferimento del pubblico. 
Non che sia un particolare fondamentale per l'economia generale del film ma è comunque una  cosa che secondo me avrebbe dato un ulteriore senso di decadenza ad un film che punta a questo e alla critica delle bassezze e devianze  di cui è capace il genere umano in quanto tale.


Concludendo

Ho pensato ad un film totalmente inutile per tre quarti della sua durata ma poi la sciabolata che viene inflitta allo spettatore nel  colpo di scena finale alza il valore della pellicola per quanto anche questo molto poco plausibile (è infatti strano che tutta questa organizzazione non sia vigilata da militari  pronti ad intervenire ma solamente dagli agenti che si occupano della regia, dal boss e dalla sua aiutante). 
A parte questo: la sorpresa del finale funziona molto bene, tant'è che devo ammettere di aver concluso la visione piuttosto inquietato e  scoraggiato.
Do quindi a questa opera del regista catalano  Jordi Castejón la sufficienza piena,  ma non senza riserve, perché con un finale del genere a disposizione si poteva curare meglio anche tutto il resto dell'impianto narrativo (e per certi versi anche visivo, non ho gradito molto la fotografia del film e la sua color correction) e regalare al cinema horror qualcosa di veramente indimenticabile...Peccato.

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