Brightburn - L'angelo Del Male recensione



Brightburn: e se Superman fosse stato un gran figlio di troia?

L'incipit, con la coppietta del midwest che non riesce a figliare pur provando da tempo immemore  e che nel buio di una notte riceve dal cielo il dono di un figlio, atterrato bruscamente a pochi metri dalla loro fattoria, è qualcosa che in effetti ricorda da vicino la genesi del personaggio più storico di DC Comics. 
Tralasciamo il fatto che una persona normodotata dopo aver trovato un neonato dentro un meteorite non se lo imbosca ma chiama la polizia perché se cerchi una logica nei cinecomic sei già fregato in partenza (a meno che non si parli dello spettacolare The Boys)... I due ringraziano per il dono divino (?), parcheggiano la sua astronave nel fienile manco fosse una panda,  e allevano questo pargolo come fosse il loro. 
Tutto ok fino ad una certa età ,quando pian piano si rendono conto che il ragazzo  ha qualcosa che non va: pur avendo un QI ben sopra la media dei bambini della sua età ha anche scatti d'ira, violenza e apparenti allucinazioni che lo richiamano, ma guarda un po', dentro il fienile.
Con questi presupposti nasce Brightburn, nome del posto in cui si svolge il film e firma che questo Superman in acido sceglierà per i suoi inquietanti exploit, diventerà così il punto di partenza delle sue 'malefatte' da piccolo monello satanico. 
Non spoilererò il finale ma sappiate che si presta parecchio ad un sequel, un sequel che potrei aspettarmi in quanto alla fine della fiera l'esperimento di mischiare i cinecomics agli horror in questo caso si può dire ben riuscito. 
 
 

Il film presenta molte cose discutibili in termini di buchi di trama, ma il suo punto di forza è proprio la ventata di aria fresca che porta nel genere de 'i bambini malefici' che nell'horror è davvero un filone super (appunto) inflazionato. 
Mi è piaciuta particolarmente l'estrema  cattiveria con cui finisce le sue vittime, tramite l'uso dei suoi incredibili poteri, ed ho apprezzato molto il fatto che, a differenza degli altri  film di supereroi e di altri horror qui non ci sia alcuna remore nel mostrare elementi propriamente gore (basti citare la scena dell'auto ribaltata e della mascella orribilmente sfigurata della vittima, lasciata in sovrimpressione sullo schermo per interminabili secondi in una bella scena di una crudezza estrema). 
Il personaggio più stupido, che però poteva essere anche il più interessante se sfruttato meglio, è secondo me quello della madre, la quale non vuole accettare che 'suo' figlio sia un mostro venuto da un altro pianeta per farci il culo a strisce (rischio che in fondo poteva immaginare sin dall'inizio) e che lotta stupidamente contro ogni incontrovertibile evidenza e avvisaglia che gli arriva dall'esterno, permettendo di fatto al novello Brightburn di operare nefandezze di ogni sorta. 
Stupisce la scaltrezza di questo essere, il suo sadismo , la sua sete di potere. Tutto questo nel corpo minuto di un bambino da un bello shock allo spettatore. Da Supereroe a villain senza pietà il passo è realmente breve per il fu' Brandon Bryers e questo fa' bene al ritmo del film. Un film che non fa' sconti e non fa' presagire nessuna speranza, perche' a differenza di quello che accade nei film di supereroi, qui non c'è nessun altro superuomo a fare da contraltare all'incedere macabro del cattivo, e questo come avrete già intuito a metà film,  non può lasciar spazio a nessun lieto fine. 
Brightburn ha un mantello come superman, dei poteri come superman, è stato cresciuto da contadini come superman, ha persino una criptonite come superman, ma gli manca la coscienza libera di un Clark Kent vissuto tra gli umani, essendo continuamente richiamato dalla sua stirpe originaria che si capisce averlo mandato sulla terra per dominare il mondo.
Alla fine un film deliziosamente cattivo, che intrattiene molto bene e che consiglio se non altro per il suo piglio originale e ben realizzato,  che pur con tutti i suoi difetti e imprecisioni, può essere terreno fertile per una ipotetica saga dai presupposti interessanti.

ps: tanto per cambiare il sottotitolo italiano non c'azzecca una fava

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