The Dark And the Wicked (2020) recensione e spiegazione

The Dark and the Wicked è un film horror del 2020 diretto dall'americano Bryan Bertino, già conosciuto nel genere per il suo The Strangers del 2008. 

Mentre scrivo il film non è ancora distribuito in Italia ma lo si può trovare sul catalogo statunitense di Prime Video (ovviamente in lingua originale). 

Una mia interpretazione e spiegazione del finale e del film la si trova nella sezione finale dove c'è anche un piccolo spoiler alert

TRAILER

TRAMA

A dimostrazione che spesso nel cinema di questo genere non è importante tanto quel che dici ma come lo dici si parte con una trama sulla carta poco interessante: sorella e fratello fanno ritorno nella fattoria di famiglia dopo aver sentito dell'aggravarsi delle condizioni mediche del loro padre , si riuniscono al suo capezzale al fine di assisterlo in punto di morte. 

Fino a quel momento è stato accudito esclusivamente dalla moglie e da una infermiera diurna, il tutto all'interno della classica fattoria texana nel bel mezzo del niente. 

Al loro arrivo notano che il padre non è l'unico a stare male. Si accorgono subito infatti che anche la madre riversa in condizioni psicofisiche pietose tanto che a volte sembra aver parzialmente perso il senno. 

Lo sconforto nel vederli tornare in quel luogo è tanto che li invita più volte ad andarsene.

Nonostante ciò i due decidono di restare e prendere in mano la situazione  prima che collassi del tutto.  Una decisione sensata nel mondo reale, ma che come potrete già immaginare trattandosi di un horror, si rivelerà una pessima scelta.

prete posseduto in the dark and the wicked film horror

REGIA E RITMO

The Dark and The Wicked è un film davvero cattivo ma non certo un cattivo film. 

Bryan Bertino è uno che ha sempre avuto alti e bassi,  mai altissimi e quasi mai bassissimi. A suo modo molti cultori del genere horror lo  ricorderanno con un certo 'affetto' per il suo cattivissimo ma al contempo neanche fenomenale The Strangers.

Sappiate che il nostro non si smentisce in quanto a cattiveria neanche in questa sua nuova pellicola,  e con una buona mano dirige dall'inizio alla fine un' opera davvero malvagia  ed anche in qualche modo intima per ambientazioni e cast (tutto si svolge di fatto nella fattoria e con pochissimi attori). Una cattiveria di fondo che lascia poco spazio alle interpretazioni in cui i pochi jumpscare sono dosati al millesimo ed il gore è presente ma mai preponderante. Tutti gli ingredienti sono insomma al loro posto ed a mio parere questa è una delle sue pellicole più riuscite, se non forse la più riuscita. 

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Il ritmo del film è dato dal passare di una fascia temporale di una settimana -quella che separa il padre malato dalla morte- presentata giorno dopo giorno con tanto di etichetta a fare da stacco netto tra un giorno e l'altro. In sostanza come se si trattasse di un film suddiviso a capitoli. La trovata in questo caso funziona piuttosto bene ed infatti entro la fine della settimana 'il cerchio' degli eventi si chiude senza lasciare evidenti buchi di trama. 

I personaggi sono messi in scena e caratterizzati quel tanto che basta per poterli capire e per poter empatizzare con loro, mentre le atmosfere sono sempre oscure e rarefatte. 

PERFORMANCE ATTORI

Pur non avendo guizzi degni di nota sia la recitazione  che i dialoghi sono  credibili e  funzionali al racconto. I pochissimi attori che hanno lavorato al film sanno sia spaventare che emozionare e tengono più che decentemente anche le parti più drammatiche.  

Interessante  come nota a margine il non-trucco della protagonista,  interpretata da Marin Ireland che contribuisce a dare quel senso di depressione che pervade poi tutti gli elementi visivi della pellicola. Dico non trucco perché l'ho  confrontato con le foto dell'attrice che si trovano in rete dove appare senza occhi fondi ed in perfetta forma. Anche questo fa' un buon gioco ai fini della recitazione. 

Marin Ireland interpreta Louise Straker in The Dark and the Wicked

STILE VISIVO, INQUADRATURE E FOTOGRAFIA

Niente di nuovo sotto al sole (si fa per dire): toni scuri e colori slavati.  Guardando The Dark and the Wicked si rimane avvolti di una oscurità oppressiva che avvolge tutto, dalla fattoria alla stalla passando per i volti degli attori.  Sicuramente quella dell'oscurità è una scelta stilistica di molti  altri film horror da cui Bertino sembra non voglia distaccarsi , ma a dire il vero qui la scelta è anche concettuale. I toni cupi si sposano infatti alla perfezione  con "il male"  che pervade tutto e che risulta alla fine essere il vero protagonista della vicenda. 

Come già detto c'è anche il famoso sangue,  ma in dosi mai massicce. Viene anzi utilizzato allo scopo di spaventare e disturbare ma solo in momenti davvero salienti , in modo da far schizzare in alto il climax horrorifico solo quando davvero necessario. 

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INNOVAZIONE E RIMANDI CINEMATOGRAFICI

Di innovazione non si può certo parlare , ma neanche di assenza di mestiere. Questo è un horror demoniaco a tutti gli effetti quindi i rimandi sono quelli classici del filone, da cui non si discosta mai troppo ma che sa valorizzare con la qualità della regia. 

Niente di trascendentale ma c'è però una scena che considero davvero memorabile e che devo citare:   quella in cui (senza spoilerare niente) il fratello torna a casa dalla moglie e i figli. L'ho trovata  semplicemente spiazzante,  in piccola parte geniale  ma soprattutto inaspettata. Ed il fatto che io non me l'aspettassi è per me un grande pregio in quanto di film di genere ne ho visti a bizzeffe e raramente ormai trovo scene che riescono a sorprendermi o che non vanno come me le ero già immaginate. Per me quella è la scena migliore di tutto il film , davvero ben fatta!

bestiame morto nel film horror The DArk and the Wicked

CONCLUSIONI E SPIEGAZIONE  (con piccoli spoiler)

The Dark and the Wicked è un film sul male. Ma non un male qualsiasi: un male estremo , totalizzante,  senza pietà , senza speranza e soprattutto  infinitamente più forte del bene.

Un male che inganna i sensi , smonta le credenze e non solo. Il film infatti diventa ancora più potente nel suo messaggio quando si scopre che le vicende a schermo stanno capitando ad una famiglia tradizionalmente e convintamente atea. Ed è ancora più interessante quando mostra che  anche chi ha una forte fiducia nel "bene" inteso nella sua accezione più religiosa (vedi infermiera) cede facilmente all'influsso malvagio e lo fa senza che la sua fede gli fornisca alcuna possibilità di difesa. Un male davanti al quale chiunque, da preti ad atei fino ad animali,  finisce per soccombere a prescindere dalla propria mente razionale o retaggio culturale. 

Dell'origine di questo male non ci viene mai fatto lo spiegone , ma credo che la sua natura demoniaca sia suggerita da certi riferimenti religiosi, come il trattamento riservato al bestiame, o piu sottilmente anche dal fatto che l'entità non colpisce mai direttamente ma induce le sue vittime al suicidio. Un atto in seguito al quale  infatti ,nel folklore tipico della  religione cristiana,  si vede negato l'ingresso della propria anima in paradiso. Un anima che sarà quindi a completo appannaggio del diavolo, responsabile di tutto il male , dalla malattia (vedi padre malato) , della depressione e composto di una materia oscura come la notte che inghiotte e perseguita , non senza sadismo, tutto ciò in cui si imbatte.

Converrete con me che  però una dritta il film ce la dà sin dall'inizio: bisogna sempre dare retta alla mamma!

Scherzi a parte: questo è un gran bel Horror con la H maiuscola.  Stra-consigliato!

Ti ringrazio per la lettura della recensione di The Dark and the Wicked.  Se ti è piaciuta e vuoi rimanere aggiornata\o quando ne pubblico una (non ho una pubblicazione regolare) ti lascio il link alla pagina facebook del blog.

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