Haunt la casa del terrore recensione spiegazione

haunt recensione

Haunt - La Casa del Terrore è un film horror del 2019 scritto e diretto da Scott Beck e Bryan Woods che sono anche stati gli sceneggiatori del moderno cult movie A Quiet Place. Il film oltretutto è prodotto da Eli Roth che penso non abbia bisogno di presentazioni. 

Il fighissimo e appropriato sottotitolo originale era "some monsters are real" ma si sa se noi italiani non ci roviniamo la festa non stiamo bene e quindi ci becchiamo il banale "la casa del terrore".  E va bene, anche stavolta ce ne faremo una ragione.

Data la fortunata produzione sotto l'ala protettrice (e produttrice) di Roth il film ha avuto anche una buona distribuzione. 

Ha perso l'occasione della sala causa covid ma si è rifatto con l'home video dove lo potete trovare localizzato in italiano.

Un gruppo di ragazzi in cerca di emozioni forti per la notte di halloween si ritrova all'interno di una classica casa dell'orrore all'americana. Uno di quei baracconi da luna park di bassa lega con specchi che allungano , ragnatele finte , scheletri di plastica ed attori in carne e ossa armati di motosega a scimmiottare leatherface.

Quello che scopriranno loro malgrado tra gli angusti corridoi dell'attrazione è che gli 'attori' prendono molto seriamente il loro ruolo. 

La trama è quella banale di uno slasher ma va detto che la regia è molto buona e funzionale,  senza guizzi  o ambizioni particolari ma estremamente asciutta e  dal ritmo sostenuto. 

Un'atmosfera carica di paura che gioca tra colori intensi e bui profondi e tensione costante. Un mix molto adatto ad una pellicola di questo genere che fa' anche un uso sapiente dei jumpscare senza però affidarsi solo a quelli.

Uno dei pochi difetti del film è che probabilmente il background familiare riguardante il passato della protagonista poteva anche non esserci in quanto  lo si è sviluppato poco e male . Ci sono pure un paio di protagonisti (vedi Sam e l'aiutante) che mi sono sembrati abbastanza inutili nell'economia del racconto e credo infine ci siano un pò di buchi di trama ma questi sinceramente sono anche perdonabili in quando si sa che gli slasher non puntano prettamente all'intreccio di trame complicate ma alla macellanza generale che qui infatti procede senza freni in perfetto stile grandguinolesco.

A parte la tendenza a prendere dei trentenni inoltrati che interpretano teenager come spesso accade nei teen movies le performance attoriali sono tutte più che discrete e credibili senza eccezioni.

Lato stile e estetica direi che la cosa più riuscita a parte i colori vivaci degli ambienti sono le 'maschere dietro le maschere'  degli psicopatici, ovvero i loro volti. Una trovata scenica che sicuramente non ti aspetti e che risultano talmente iconiche che agli  Slipknot gli fanno una pippa. 

Lato rimandi cinematografici sicuramente ci sarebbero da citare i classici dei  filoni  slasher e trap-movie del passato con una menzione d'onore verso le opere di Tobe Hooper e di Rob Zombie visto che le figure degli assassini mascherati mi hanno spesso ricordato i migliori villain partoriti da questo regista\musicista.

Nonostante ci sia molto di già visto questo è un vero horror con la H maiuscola da godersi tutto d'un fiato per un ora e mezza e divertirsi senza troppe aspettative di introspezione (che se fossero state anche totalmente assenti sarebbe stato meglio). La paura e la tensione sono elementi che ci sono e restano ben attaccati allo spettatore per tutto il film dando quel senso di atmosfera malata che tanto piace agli appassionati di questo genere. In virtù di questo si può quindi dire che Haunt è una pellicola perfettamente riuscita in quel che è il suo obiettivo di slasher o trap-movie e che quindi pur essendo per qualità e caratteristiche anni luce lontano dai fasti e dall'originalità di A Quiet Place  si avvicina invece molto alle visioni orrorifiche proposte da Eli Roth in passato. 

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