Swallow spiegazione e recensione

swallow spiegazione recensione

Swallow è un film drammatico \ thriller psicologico del 2019 (ma rilasciato nel 2020)  ad opera del regista Carlo Mirabella Davis.

In Italia è disponibile doppiato in italiano su abbonamento con NowTv oppure a noleggio\acquisto su molte piattaforme di streaming on demand.  

TRAILER

TRAMA

Hunter vive in una casa di lusso, ha un marito perfetto ed è in dolce attesa. Non lavora,  si occupa della casa e del suo essere gravida seguita passo passo dai suoceri. 

Detta così può sembrare un idillio. Non fosse che di punto in bianco comincia a sentire la necessità di ingerire oggetti di ogni tipo: dalle biglie alle alcaline passando per gli spilli. Il tutto mentre è al terzo mese di gravidanza.

REGIA , STILE E RECITAZIONE

Regia di Carlo Mirabella fantastica e  fotografia delicata come l'essere della protagonista. Inquadrature e primi piani definiti , colorati e luminosi al punto giusto e che spesso sembrano voler farci entrare nell'essere della protagonista per farci percepire la profondità e la disperazione che la attraversano e la portano al suo disagio psicologico. Un gioco di sguardi che favorisce la progressiva comprensione di un personaggio che all'inizio sembra stonato e per certi versi anche spregevole ma con cui si finisce per empatizzare.   Un film 'd'autore' ma non criptico ne ermetico come capita spesso a opere di questo livello. Un film che lascia soddisfatti spiegando tutti i perché e i percome senza perdere per strada buchi di trama e che lascia deliziati. 

La recitazione è superlativa in tutto e per tutti gli attori ma in particolare quella della protagonista Hunter interpretata da Harley Bennett che anche visivamente riesce a restituirci senza neanche parlare un quadro perfetto del suo  profondo disagio, della prigione di lusso in cui si ritrova a vivere e dalla quale inconsciamente vuole scappare.

Per quanto riguarda i rimandi, questi sono tutti extra orrorifici. Swallow è un film principalmente drammatico. Una pellicola che avrebbe avuto tutti i presupposti per sfociare nel body-horror ma che decide di non farlo praticamente mai, forse per una questione di delicatezza, una dimensione in cui sembra voler rimanere per tutta la durata.  Dopotutto siamo nella sfera dell'esistenziale , della storia di una vita che potrebbe benissimo essere reale, molto più che plausibile quindi è una scelta che condivido. So che non centra molto ma mi ha ricordato per certi versi Unsane di Steven Soderbergh.

swallow spiegazione recensione
  

SPIEGAZIONE FINALE E SIGNIFICATO

Nella trama ho scritto casa perfetta , marito perfetto, famiglia attenta ad accudirla. 

In realtà questa bellissima casa è sempre vuota e deprimente, il marito lavora e basta mentre la famiglia di lui è composta da odiosi borghesi di alto rango che puntano solo ed esclusivamente al bambino trattando la protagonista come una bambola stupida e inconsapevole, quasi una bambina con ritardo. Non migliore di loro è il marito che non ha alcun rispetto per la figura di moglie e anzi di persona di  Hunter e che dimostra una invadenza fuori dal normale celata da continui regali e ricchezze inutili che si acuiscono inutilmente quando si scopre il disturbo di picacismo della moglie. Da li in poi è chiaro infatti che questa venga trattata dal marito e la sua famiglia come un involucro contenente un erede e di cui tutti hanno bassissima considerazione. 

Swallow è tutto meno che un horror, a malapena un thriller ma è un grandissimo film drammatico ed esistenziale sul senso di inadeguatezza che può colpire una persona fino a portarla a somatizzare nei modi meno canonici (come in questo caso la deglutizione di oggetti non commestibili). 

Hunter ha gravi problemi di autostima risalenti addirittura alla sua nascita, avvenuta per sbaglio anzi peggio: per stupro. Una madre che non l'ha mai quindi voluta e per cui lei rappresenta un brutto ricordo. Un rapporto materno che poi la spinge a trovarsi un uomo a prima vista affettuoso ma sotto sotto spregevole che la usa semplicemente per fare la bella statuina in casa e per dargli il suo erede senza nutrire la minima considerazione per la sua persona e considerandola incapace in tutto e  priva di ogni ambizione e determinazione personale. 

Si capisce più volte che Hunter è trattata come una sorta di bambina incompetente in tutto, inadatta ad ogni situazione e non meritevole ne di ascolto ne  di una sua privacy tanto che subito il marito spiffera i suoi disturbi psicologici a tutti i suoi amici  e pretende che la psichiatra che l'ha in cura violi il segreto professionale. Un bastardo in piena regola , arrogante come pochi e  pieno di se come bastardi sono anche i suoi genitori che prima le mettono in casa un infermiere h24 ma poi decidono di mandarla direttamente in manicomio fino alla nascita del bambino con l'intenzione probabilmente di lasciarcela dopo il parto. Non ci viene mai detto ma è ovvio che alla nascita del bambino Hunter sarebbe stata scaricata come un peso morto e lasciata al suo destino in balia di psichiatri e psicofarmaci. 

Per questo la nostra, al culmine del suo disagio decide di scappare con l'aiuto dell'unica altra figura positiva del film ovvero l'infermiere. 

Dapprima cerca la madre naturale, che le sbatte letteralmente la porta in faccia con una scusa qualsiasi  facendoci capire quanto questa persona sia stata sola per tutto l'arco della sua vita. 

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Rintraccia poi il suo padre naturale che non ha mai visto e che  intanto si è rifatto una nuova vita dopo aver scontato duri anni di prigione per lo stupro da cui lei è stata concepita. 

In questa scena c'è la chiave della sua 'guarigione'. Il padre le dice che non è lei ad essere stata un errore ma che è stato il suo gesto ad esserlo. Questo fa' scattare una molla nel cervello di Hunter che la spinge a fare l'unica cosa  dolorosa ma necessaria che può liberarla definitivamente: l'aborto.

Il disagio superato a volte tramite il dolore è il punto focale di tutto il film. E' chiaro sin da subito che il bambino per Hunter è come un corpo esterno ed 'in più'. Lei non si cura minimamente di lui, lo fa lo spettatore probabilmente, ma a lei sembra non interessare nulla se il suo disturbo di picacismo può nuocere o meno al feto. In una scena ci è chiarito quali siano state le circostanze della sua gravidanza: l'ennesimo favore fatto al marito. Perciò quando Hunter trova la forza di avere una propria determinazione nel mondo e di mollare definitivamente tutti i bastardi del suo passato il primo e più importante passo è quello di liberarsi dal fardello che porta in grembo da circa tre mesi. 

Un finale sicuramente controverso in un occidente dove la chiesa cattolica contro l'aborto ha fatto una pessima propaganda colpevolizzante. 

Qui si capisce invece che a volte l'unica soluzione è proprio quella,  e che certa gente si dovrebbe più che altro fare i cazzacci sua più che dire cosa è meglio o peggio per gli altri (un atteggiamento giudicante tipico nella nostra cultura) . 

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CONCLUSIONI 

Un film meraviglioso che ha tanto da dire e tanto da insegnare soprattutto ai benpensanti e le loro spesso  facili e sempre superficiali conclusioni. Va detto che anche se sulle varie piattaforme hanno messo la tagline horror in realtà il film non è horror in nulla. Rimane però una grande storia drammatica da non perdere assolutamente, girata e scritta magistralmente , recitata ancora meglio e con un grande significato di fondo ovvero ci fa capire come spesso i nostri disagi dipendano dalle circostanze fortuite in cui siamo nati più che dalla nostra forza interiore o presunta sanità mentale. In collegamento diretto a dove e come siamo cresciuti insomma, e che dietro ogni cosiddetto 'malato di mente' si racchiudono ragioni spesso più sociali che personali e che a volte la vera strada per la 'cura' è quella lastricata dal dolore , un dolore profondo che ti deve pervadere fisicamente, come quello del  passaggio di un oggetto appuntito giù per l'esofago.

Commenti

Anonimo ha detto…
Bella recensione, complimenti. Se posso fare un piccolissimo appunto, quando ci si riferisce a una persona di genere femminile si dovrebbe usare "LE" e non "GLI".
Purtroppo la De Filippi ha introdotto e divulgato questa aberrazione nella lingua italiana... mi sento male quando percepisco quanto sia diffusa...
In merito al film, condivido in toto la reaction. Essendo madre ho provato un'angoscia terribile per quanto riguardava l'estremo picacismo di Hunter pur avendo condiviso e paradossalmente giustificato le sue angosce e la sua decisione definitiva.
Teresa
Luca Lorenzelli ha detto…
Grazie davvero del commento e della lettura. Inoltre hai ragionissimo sull'errore grammaticale! Non me ne ero neanche accorto. Correggo subito. Un appunto lo faccio anche io. Nel mio caso credo (anzi spero) non sia a causa a della De Filippi: fortunatamente mi ritengo abbastanza immune alla cosiddetta 'TV spazzatura' :)
Grazie ancora