Vampire Virus 2020 recensione (film horror brutti)

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Vampire Virus è un film horror terribilmente brutto del 2020,  ad opera di Charlie Steeds

Una chissà come mai procace infermiera in giarrettiere lavora in un laboratorio chissà come mai in Romania e viene chissà come mai morsa da una paziente. Nel laboratorio sì testa chissa come mai il virus del vampirismo (ci mancava anche questo, non bastava il covid?), quindi irrompe una squadra armata per 'contenere' la situazione, ovvero fare fuori tutti i presenti. 

L'infermiera bona, che si chiama Isabella, riesce a scappare, con una facilità peraltro disarmante,  e ce la ritroviamo poi "da qualche parte negli Stati Uniti" (così recita letteralmente il film...non si sono neanche sbattuti a dare una location precisa.. con amici vampirizzati al seguito. 

Da qui parte la fiera del trentenne (o quarantenne) che si atteggia a ragazzino  in giro per night in cui un gruppo di amiche sgallettate va in cerca di sesso facile. 

Manco a farlo apposta chi incontra la nostra protagonista Jennifer? Ovviamente Isabella e la sua combriccola di vampiri sexy e not binary. La nostra viene morsa e da qui comincia tutto il niente di cui è composto il plot di questo 'film'.

Una Regia amatoriale  per una pellicola di bassa lega che vive di cliché messi in scena peraltro malissimo, con una sceneggiatura inesistente ed una regia che sembra non avere nulla da dire.

Le scene sensuali o direttamente di sesso risultano  troppo lunghe e troppo ostentate fino ad essere percepite come quasi caricaturali,  sembrando di fatto uscite da produzioni soft porn che almeno hanno uno scopo preciso a differenza di questa chiavica. Vero è che sesso e vampiri sono elementi che insieme hanno spesso fatto faville, un po' come donne e motori, ma qui si scade nell'erotico di bassa lega (senza neanche eccitare tra l'altro).

Dialoghi improponibili, personaggi macchiettistici e stereotipati per ruoli impersonati da attori mediamente mediocri. C'è un maldestro tentativo di inserire tematiche sui diritti LGBT ma che come tutto in questo film rimane sulla superficie.



Fotografia  e color di plastica, insipida e senza personalità. Tutto è plasticato in questo film, persino i denti da vampiro lo sembrano. Pessimo quindi anche come effettistica. 

Ridicolo come location, perché diciamocelo anche sto cosiddetto vicolo 4 x 4 di grandezza (con sto povero pazzoide con tanto di cartello The End is Near tanto per restare sui stereotipi) che fa da sfondo a gran parte delle scene è poco credibile visto che in realtà non sembra neanche un vicolo ma la corte interna di qualche edificio. Qui visto sicuramente il  budget nullo però si può chiudere un occhio e forse anche due. 

Il film si rifà ai classici del filone vampiresco prendendone solo gli elementi più abusati e aggiungendo solo l'elemento 'virus' (visto che ormai la pandemia va di moda) ma che di fatto non da nessun valore aggiunto , ammesso che per valore aggiunto non si intendano quei bubboni di pus fatti male sulle pance dei vampiri.

In sintesi: L'unica cosa positiva è che dura poco. 

Per il resto belle pupe (e pupi) mezze\i nude\i e low budget da soli  non possono giustificare una monnezza del genere, anche perché la storia del cinema di genere è costellata da opere costate pochissimo ma che hanno creato qualcosa di davvero interessante ed a volte hanno anche fatto la storia (per citarne una il primo Evil Dead di Raimi,  costato due lire deve ancora oggi ricordato come una perla del suo genere). 

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Ti ringrazio per la lettura e mi raccomando evita questa mota, basto io a perdere del tempo!

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