CAVEAT (2020) spiegazione e recensione

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Caveat è un film horror irlandese del 2020 scritto e diretto dall'esordiente Damian Mc Carthy che non ha avuto una localizzazione in italiano , è distribuito da Shudder in america ma si può trovare anche in catalogo straniero su Prime Video (vi consiglio di usare una VPN come NordVPN tramite la quale potete accedere ai cataloghi esteri di tutti i servizi di streaming accedendo con il vostro abbonamento a titoli come questo ed altri che altrimenti non vedreste).

La trama per una volta non è banale: 

Isaac è un poveraccio che ha perso al memoria (ma non la barbanza). Viene contattato dal suo gioviale amicone Moe 

di cui non si ricorda una ceppa neanche a pagare ma che in nome della loro amicizia lo vuole pagare 200 sacchi al giorno per tener dietro alla sua nipotina Olga (di trent'anni circa) che vive da sola in preda a sindromi paranoiche in una casa sperduta. 

Ciò che si è scordato, ma pensa un pò, di dirgli è che la casa sembra un tugurio improponibile ma che soprattutto rimane  su incantevole isola nel mezzo di un lago e che dulcis in fundo , per volere dell'ottima Olga, Isaac dovrà indossare per tutto il tempo una solta di fashionissimo  gilet  in pelle appeso ad un catenaccio che finisce in un confortevole scantinato.

Ah dimenticavo: la casa è infestata da la qualunque, ma come bonus al posto dei buoni pasto ti viene dato un coniglio di pezza con la tiroide da usare come radar per spettri.

Non so cosa si calino gli Irlandesi, ma datemene un pò!

Tecnicamente parlando Damian Mc Carthy è esordiente ma non si vede affatto perché è davvero bravo. La sua regia, la messa in scena , la cura nelle inquadrature sugli ambienti angusti crea una grande tensione ed un senso di angoscia squisito e che non ti abbandona fino alla fine (e anche dopo la fine). 

Gli attori sono mediamente bravi ma bravissimo nella sua parte è Jonathan French nei panni del protagonista Isaac. 

Lo stile visivo è decisamente fantastico, probabilmente la cosa migliore di tutto il lavoro. 

Le scene in cui gli attori girano con sto cazzo di coniglietto tamburellante attraverso gli ambienti cupi di questa casa in rovina ti fanno gelare il sangue nelle vene, e le ambientazioni stesse , anche prese da sole sono davvero decadenti e claustrofobiche: i suoi dipinti che ti osservano minacciosi, la sua oggettistica, tutto ciò che è visivo è confezionato talmente bene ed in modo talmente iconico da rimanere impresso nella memoria. 

Un esempio? Stilisticamente ho adorato l'ossessione per gli occhi da parte del regista: gli occhi grandi e malvagi di un ritratto che ti osserva cupo, che cambia espressione e che ti fa sentire sempre a disagio,  gli occhi folli e stralunati di un cadavere che sembra morto in una crisi isterica e ovviamente gli occhi fuori dalle orbite, quasi umani, ma di quell'umanità perfida piena di follia, appesi sopra un coniglio di pezza. Questi elementi visivi li vedi una volta e non te li scordi più. Ben fatto! davvero stilisticamente e fotograficamente ci siamo, ci siamo come non succedeva da anni, tanto che non mi vengono in mente neanche  molti altri rimandi cinematografici, e questo è un bene perché significa che il mood creato dall'autore è davvero autentico. 

Il vero difetto per me, oltre che in un ritmo parecchio soporifero (anche se funzionale all'atmosfera), sta nell'intreccio che è talmente intricato da confondere più di una volta lo spettatore , e costringe quelli come me a scrivere un paragrafo  a parte solo per la spiegazione (o presunta tale) più lungo della recensione stessa

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CAVEAT SPIEGAZIONE FINALE  [ATTENZIONE:CONTIENE SPOILER]

O almeno ci provo. Il film infatti non è di facile e lettura e anzi probabilmente non ne ha una univoca. 

Se sei qui è perchè il film ti ha stuzzicato ma ti ha lasciato quel senso di smarrimento tipico di certe pellicole. Ok. vediamo di dipanare qualche dubbio almeno, 

analizziamo un'attimo i fatti poi ognuno trarrà le sue conclusioni.

Isaac è un senzatetto che ha completamente sbarellato perdendo la memoria. Moe , che si dichiara essere un suo amico di lunga data e lo attesta una foto che Isaac ha in tasca, lo convince a 

fare assistenza a sua sorella profondamente turbata dopo la morte per suicidio del padre e la scomparsa da otto mesi della madre.

Una cosa certa è che la casa è  chiaramente infestata, lo capirebbe chiunque: non sempre infatti è possibile usare pupazzi di pezza a forma di coniglio con la tiroide come bacchette da rabdomante. 

Non si capisce tuttavia quale sia l'intento dell'entità che la infesta, che probabilmente è lo spirito della madre morta, ma potrebbe anche essere quello del padre.

Ciò che mi spinge a credere che sia la madre di Olga e non il padre è però proprio il coniglio perchè d'apprima sembra prima guidare Isaac 

alla favolosa scoperta dell'allegro cadavere rinsecchito della madre di Olga tra intercapedini del seminterrato e poi sembra anche 'proteggerlo' avvertendolo tramite i suoi iconici tamburelli dell'avvicinarsi delle minacce. Minacce che potrebbero essere rappresentate dal padre. 

Secondo la versione che ci viene raccontata da Olga sembra  infatti che siano stati il padre in combutta con lo zio ad uccidere la madre e che  Isaac sarebbe stato poi coinvolto nell'omicidio\suicidio del padre per aiutare Moe a tenerlo segretato in cantina e spingerlo al suicidio.

Non ci è dato di sapere come siano andate realmente le cose se non tramite queste raffazzonate e confuse (visto chi le pronuncia) versioni dei fatti ma in virtù della foto che Isaac porta con se (quella insieme a Moe e il padre di Olga) che dimostra che i tre fossero davvero amici e il ritrovamento della giacca rossa presente in foto viene da credere che le cose siano andate proprio così.  

Se ci fate caso Isaac per tutto il film non viene mai toccato o ferito , viene anzi usato dal coniglio\madre (credo)quasi come un tramite, una chiave di volta per portare a galla la verità: la madre non è scomparsa ma morta e murata viva nella casa ed il padre è stato spinto al suicidio dal fratello

che però Isaac tradisce cercando di avvertire il padre di Olga ma non ci riesce perchè al suo arrivo la porta dello scantinato è già bloccata.

Questo può far pressupporre anche un'altra versione dei fatti: ovvero che  per vendetta lo spirito della madre abbia chiuso il marito nello scantinato e lo abbia spinto al suicidio 

(spiegherebbe la porta chiusa all'arrivo di Isaac).

Tramite i ricordi confusionari di Isaac poi si capisce che la sua perdita di memoria è dovuta a Moe,  che lo ha spinto giù da un terrazzo mentre era ubriaco.

Isaac è forse l'unica vera vittima degli eventi, l'unico rimasto con emozioni vere in quanto anche Olga alla fine uccide brutalmente lo zio Moe (probabilmente non solo per l'omicidio della madre ma 

anche perchè si può intendere anche una buona dose di molestie passate da parte dell'insensibile Moe e dal padre). 

L'unico che ne esce umano è insomma Isaac che a conti fatti sembra non aver mai ucciso nessuno ed averci solo rimesso la sua memoria e sanità mentale,  infatti nella sequenza finale il suo buon cuore è evidenziato dal fatto che va a salvare il cane per poi allontanarsi con lui lanciando un ultimo sguardo ad una 'svuotata' Olga.

Questa spiegazione potrebbe tornare ma non mi capacito del perchè Moe avrebbe chiamato Isaac nuovamente dopo il suo 'tradimento' e del perchè se è tanto spietato non ha semplicemente ucciso anche Olga per finire quello che aveva iniziato.

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CONCLUSIONI

Caveat, che letteralmente significa "avvertimento", lo considero proprio un avvertimento, l'avvertimento che questo è un giovane regista da tenere d'occhio.

Per quanto riguarda questo suo primo lavoro ho solo da dire, amaramente, che per quanto apprezzi , e tanto,  la sua fattura tecnica ed atmosferica non ho digerito appieno il suo essere così ermetico. 

Questo per tre motivi personali per cui non amo mai questo genere di approcci: un bel finalone a sorpresa e che fa quadrare tutti i conti (o quasi) non delude mai e ti resta impresso, uno come questo per cui ci vuole una spiegazione più lunga della recensione invece probabilmente te lo scordi. Poi perché quando gli eventi sono così tanti e confusi a fare buchi di trama è un attimo e tre perché personalmente non trovo tutto questo gran gusto nel crearmi dei film sui film per scrivere una spiegazione per altri sfigati come. De gustibus.  

Va da se che anche solo per l'iconicità di alcune scene questo è un film che comunque  consiglio di recuperate, ma siete avvisati: non vi lascerà sazi ma una gran voglia di vedere cos'altro tirerà fuori dal cappello questo regista , sperando che non sia un coniglio ovviamente.

Momento onestà: Questo 'lavoro' di scrittura (e a volte podcasting) lo faccio gratis per passione dal 2005 puntando il più possibile alla qualità più che alla quantità,  alla ricchezza argomentativa più che al numero di articoli pubblicati -anche se non va più di moda da un pezzo- rifiutandomi sistematicamente di seguire i trend del momento per aumentare le visite (cosa che finirebbe per sacrificare la qualità degli articoli). Negli anni ho avuto tante piccole e grandi soddisfazioni in termini di letture e di interesse su queste pagine, nonostante i miei articoli non siano ne canonici ne compatti.  Se  trovi di qualità il mio lavoro e vuoi supportare il mio ormai storico piccolo progetto indipendente di recensioni di film e musica ti lascio il link alle offerte giornaliere di Amazon sempre aggiornato.  Se compri da qui a te non cambia niente ma a me si. Non avrai nessuna spesa aggiuntiva (anzi: ci risparmierai, sono offerte) ma Amazon mi corrisponderà una piccola percentuale sui tuoi acquisti. 

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Trailer di Caveat (2020) 




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