We Summon the Darkness - recensione e spiegazione del suo ' contesto musicale '

we summon the darkness recensione podcast horror

We Summon the Darkness , film horror del 2019 diretto da Mark Meyers e scritto da Alan Trezza (già autore di Burying the Ex di Joe Dante).

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Heavy metal e satanismo. Un connubio da sempre esistito, soprattutto nell'immaginario di chi di hard and heavy non sa nulla. Una vera e propria 'fissa' che martella il buon metallo sin dalla sua nascita, tipica convinzione di chi ignora e magari giudica anche  aprioristicamente il genere in questione.  

Gli appassionati (come me) sanno infatti quanto le simbologie legate a mitologie pagane, norrene e sataniste siano il più delle volte una baracconata di cui siamo consci, una carnevalata al servizio della spettacolarizzazione del più muscolare dei generi musicali.
Si contano sulle dita di una mano, probabilmente anche due, i casi di reale satanismo e settarismo in tal senso. Possono venire in mente gli anni 90, che in Norvegia hanno fatto da palcoscenico mondiale per la nascita ( e fortunatamente anche  la morte)  di quello che passò alla storia come Black Metal Inner Circle , vera e propria setta satanica attorno ai blackster scandinavi Mayhem. Una storiaccia , che portò a diversi efferati omicidi\suicidi accompagnati al rogo di diverse chiese cattoliche. Per chi è interessato all'argomento il mio consiglio è quello di recuperare un film (direi tra l'horror e il docufilm) di pochi anni fa'  chiamato Lord of Chaos, incentrato appunto sulle vicende dei vari Euronymus , Varg Vike , Dead e compagnia 'strisciante'.

A parte questa parentesi storica, fenomeno più unico che raro e anzi direi vera e propria eccezione che conferma la regola, ciò che so da metallaro di vecchissima data è che il metal è più ateo degli atei stessi, e che i rifermenti al demonio vengono usati il più delle volte come sfottò alla società bigotta e perbenista che permea le comunità cattoliche di tutto il mondo e che a noi,  si sa, stanno parecchio sul membro.

Gli autori di We Summon the Darkness , letteralmente "noi evochiamo le tenebre" , devono essere degli appassionati come me in quanto mettono in scena una storia che , passando per un più raffazzonato che raffinato humor nero, condanna i bigotti più che i metallari.

Non voglio fare spoiler quindi dico solo che il contesto è il seguente: siamo in USA negli anni 80 (ma pensa un pò, non capita mai ultimamente) nel pieno del momento d'oro dell'era thrash metal della Bay Area. In questo momento storico si muovono tre pollastrelle (e per fare capire il livello di pollastrellaggine citerò solo la splendida Alexandra Daddario) ultra mettallare che si stanno recando ad un concerto in uno dei tanti rock club  disseminati per tutta America.
Qui conosceranno altrettanti ragazzini foruncolosi ed assetati di gnugna più che di sangue, accorsi per l'evento.  Nel post concerto , con somma gioia dei nostri pisello-dotati decideranno di fare il dopo serata insieme alle ragazze, ma...per una ragione o per l'altra ne per un gruppo ne per l'altro le cose andranno come se le erano immaginate!

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L'idea di base è molto buona, ed il piglio thrash anni 80 mi fa' l'occhiolino più di una volta. Peccato per il piglio trash senza l'H invece , che tradisce una realizzazione abbastanza bovina che non fa certo gridare al miracolo su nessun fronte.
Registicamente siamo funzionali ma poveri, attorialmente lasciamo pure perdere e anche come scrittura non possiamo certo parlare di profondità.
Naturalmente bellissima colonna sonora, bellissima idea e ritmo coerentemente forsennato come i riff di una chitarra distorta.
L'idea anti bacchettona e atta a mostrare tutto il viscidume delle bigottissime comunità cristiane è di per se parecchio allettante e viene un pò la lacrimuccia a pensare che forse poteva essere sfruttata, approfondita e sfaccettata meglio.

Quantomeno il film si discosta un attimo da tutto quel filone di film horror legato alle sette sataniche e le possessioni demoniache cercando di introdurre, tramite un fenomeno di nicchia e di massa allo stesso tempo come il metal , una interessante spruzzata di critica sociale.
Ho trovato tuttavia decisamente improbabili ed anche irritanti alcuni atteggiamenti dei protagonisti ed alcune reazioni che hanno agli eventi, reazioni quasi demenziali a volte , che ti aspetti più da uno scary movie che da un film tra molte (moltissime)  virgolette vorrebbe fare anche il  'serio', ma tant'è così è e così ce lo teniamo.
Di certo il primo rimando cinematografico che mi è venuto in mente , filone scary movie a parte , è il ben più godurioso Deathgasm, piccolo grande gioiellino neozelandere ormai oggetto di culto per gli appassionati perchè ricorda i demenzialissimi  vecchi fasti jacksoniani dei Bad Taste e degli Schizzacervelli. Un must  per ogni estimatore di horror & metal e che se non avete visto consiglio al volo perchè spassoso almeno dieci volte più di questo. 

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Se Deathgasm vola alto, We Summon the Darkness plana a bassa quota. Qui siamo infatti a livello filmetto, una pellicola assolutamente trascurabile per la massa ma tutto sommato godibile per chi ama il metallo , se non altro per alcune scene in cui si capisce quanto registi e sceneggiatori siano pratici della musica metal. 

Lo testimonia il fatto che tramite un certo scambio di battute sui Metallica ed il loro nuovo bassista Jason Newsted, subentrato in sostituzione al defunto Cliff Burton (cui nel film viene dedicato anche un giustissimo brindisi), alle porte del nuovo album "in uscita tra un mese" si possa capire  anno e mese esatto in cui è ambientata la storia del film,  ovvero l'agosto 1988 siccome un mese dopo uscì  il celebre album And Justice For All con Newsted al basso.
Come dicevo: caruccio per gli appassionati di metal, skippabile per tutti gli altri!

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