C'è Qualcuno in Casa Tua (2021) (There's someone inside Your House) recensione horror di Patrick Brice su Netflix



C'è Qualcuno in Casa Tua, film di Netflix del 2021 ad opera di Patrick Brice già autore degli buonissimi Creep e Creep 2. 

Horror-slasher di carattere adolescenziale che recensisco subito dopo la visione perché è stato talmente inutile che probabilmente tra un giorno me lo scorderò. Fa un po' tristezza pensare che invece si preannunciava interessante perché non solo è diretto dall'regista dei due ansiolitici Creep (che mi sono piaciuti entrambi, recensii il primo Creep qui) ma è anche prodotto dagli stessi Stranger Things e The Conjuring. 
Insomma: un po' di curiosità la potrebbe far venire, ma purtroppo delude tutte le aspettative. 



Il film si può anche definire come una sorta di Scream dei poveri, senza ovviamente nulla che arrivi ai fasti del primo film di Wes Craven. 
C'è c'è un assassino mascherato che bracca adolescenti, e c'è l'elemento 'giallo' che dovrebbe farti venire voglia di scoprire chi è. 
La maschera che indossa non è quella dell'Urlo dell'opera di Munch ma una serie di maschere sempre diverse costruite dall' assassino con una stampante 3D ad immagine e somiglianza delle vittime prescelte. 
La particolarità dell'assassino, che se fosse stata sviluppata bene sarebbe anche stata lo spunto più interessante del film, è che l'assassino mette alla berlina la vittima dal punto di vista psicologico, perseguitando questi ragazzi sulla base dei loro segreti più reconditi. 
Ne consegue quindi che più sono grandi i segreti che si portano in grembo più verranno presi di mira dallo psicopatico di turno. 

Tecnicamente il film non è neanche male. 
Brice ci sa fare e la regia è funzionale, gli attori sono così cosà ma se la cavano, le inquadrature sono molto belle così come la fotografia. 
Più in generale si vede che la produzione è di un certo livello, non da film a basso costo. 
Peccato che poi che a conti fatti There's Someone in your House si perda nella sostanza e non produca mai nessun vero mordente verso lo spettatore. 


Scorre via veloce, di questo bisogna dargliene atto, ma ti lascia piuttosto indifferente perché non prende emotivamente a differenza delle precedenti opere di questo regista. 
Mi ha intrattenuto se non altro, o almeno non mi sono addormentato, e questo anche perché c'è una buona dose di splatter e questa per me è una cosa buona soprattutto se parliamo di uno slasher, ma manca totalmente di profondità. 
Su questo punto qualcuno potrebbe obiettare che è un teen movie e quindi una 'cagatina' fatta per i teenager e che per questo non avrebbe bisogno di alcuna velleità a livello di significato e introspezione. Non sono molto d'accordo: prendiamo anche il primo Scream. 
Per quanto 'cagatina leggera fatta per i teenager' era di tutt'altra pasta, o ancora più plateale l'esempio del primo A Nightmare On Elm Street, anche quello qualcuno all'epoca potrebbe averlo scambiato per "una cagatina fatta per i teenager" , ma è un classico intramontabile del cinema horror, e per giusta causa! 
Accostare insomma l'elemento teen alla leggerezza e la superficiale non è così giusta, nel senso che tutto il filone teen, soprattutto nell'horror ha una sua lunga tradizione, i suoi esponenti illustri ed anche una intrinseca valenza artistica. 

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Questo sempre considerando che uno di quarant'anni come me che guarda un film per teen non si può aspettare il coinvolgimento emotivo che avrà un ragazzino (si spera), 
perciò che sia un'opera teen o meno si può concludere che C'è Qualcuno in Casa è un film scarsamente riuscito, specie se come produttori dall'altra parte abbiamo quelli che hanno dato vita ad un fenomeno di costume come Stranger Things per lo sci-fi ed ad un successo milionario come il brand di The Conjuring e se alla macchina da presa abbiamo un regista che ha già dimostrato in passato di avere del potenziale in questo genere. 
Era lecito aspettarsi di più insomma, ed invece quel che ne esce mi sembra l'ennesimo film riempitivo del catalogo Netflix. 
Una piattaforma che , si sa, spesso punta più alla quantità che alla qualità, anche se recentemente ha tirato fuori dal cappello un capolavoro come Midnight Mass (che ho recensito qui) ma sempre in mezzo ad una caterva di ciarpame (come anche il recente Nessuno ne Uscirà Vivo che ho recensito qui, e che comunque risulta più godibile di questo). 
In sostanza: un film decisamente scarso da parte di un regista che potrebbe dare molto di più , e lo ha già fatto in passato.

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Per quanto riguarda invece il podcast, è disponibile sia su Spreaker che su Spotify 

spiegazione finale

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